Quando si decide di aprire un’attività, le cose a cui pensare sono davvero molteplici. Innanzitutto, bisogna disporre della ragionevole certezza che la nostra attività imprenditoriale possa avere successo, riuscire a ripagare quegli sforzi che, inevitabilmente, si è chiamati a sostenere quando si decide di “fare impresa”: affidarsi a dei consulenti seri e qualificati, che siano in grado di stilare un business plan, può essere un prezioso supporto.
Oltre all’aspetto del profitto, che resta ovviamente prioritario, è indispensabile dover procedere ad una serie di valutazioni dal punto di vista fiscale sulla tipologia di attività da dovere aprire. Nel prosieguo dell’articolo, andremo a fare un rapido excursus sulle varie forme di società presenti nel nostro ordinamento, in modo da poter rendere un po’ meno complicata la scelta.
S.p.A e SRL: similitudini e differenze
Quella più famosa al pubblico dei lavoratori dipendenti, in quanto predominante nella cerchia delle società più note e con un fatturato certamente non contenuto, è sicuramente la S.p.A, acronimo di Societa per Azioni. Il fatto che stiamo parlando di imprese con un volume d’affari significativo, è testimoniato dal capitale sociale: per aprire una S.p.A, bisogna conferire un capitale sociale pari ad almeno €.50.000,00.
In questo caso, la gestione delle quote societarie viene fatta tramite azioni, che vengono acquisite da parte dei soci. Aprire una S.p.A consente di poter ricorrere al mondo finanziario tramite la quotazione in Borsa, che avviene al termine di un lungo iter burocratico, e l’emissione di obbligazioni: l’impresa, quindi, può reperire risorse tramite diversi canali, ma i costi di gestione sono elevati e risulta funzionale, di conseguenza, solo ed esclusivamente se si vuole effettuare un grosso investimento.
Decisamente più alla portata di una fetta considerevole di persone, invece, è la SRL, acronimo di Società a Responsabilità Limitata. Anch’essa, al pari della S.p.A, è una società di capitali, ma richiede un versamento iniziale estremamente più contenuto: €.10.000,00. Le quote di partecipazione sono ripartite, in termini percentuali, in base ai conferimenti effettuati dai soci e non col possesso di azioni.
La SRL ha costi decisamente inferiori rispetto ad una Spa anche per quanto concerne la gestione ordinaria aziendale e risulta preferibile all’apertura di una Ditta Individuale, perché consente di tenere scisso il capitale personale del socio da quello aziendale: in caso di fallimento, i creditori potranno rivalersi solo ed esclusivamente sul patrimonio della società e non quello dei soci.
Cosa differenzia una SRLS da una SRL
E’ possibile aprire questa tipologia di società anche online: sfruttando i servizi sulle SRL di lexdo si riducono di oltre il 70% i tempi di apertura e si può godere, gratuitamente, di un efficiente servizio legale per i primi dodici mesi. Dal 2012, inoltre, esiste la possibilità di aprire una particolare forma di SRL tramite il versamento di un solo €uro a titolo di capitale sociale: la SRLS, acronimo di Società a Responsabilità Limitata Semplice.
Una forma particolarmente in voga tra i più giovani, sicuramente la più ricercata per aprire una “start up” e non si dispongono dei fondi necessari per costituire una SRL. In questo caso, il capitale sociale non potrà mai essere superiore ad €.9999,99; in caso contrario, è indispensabile tramutare la SRLS in una SRL. Questa tipologia societaria non è adatta a chi ha un progetto di lungo respiro, per via del basso capitale sociale conferito (che implica problematiche di accesso al credito) e non consente l’accesso ad altri soggetti.
Tra le società di persone, invece, quella maggiormente in voga è la S.N.C., acronimo di Società in Nome Collettivo, che se da un lato si fa preferire per i costi di avvio e gestione non particolarmente elevati, dall’altro espone l’imprenditore al rischio di dover utilizzare il proprio patrimonio personale per far fronte ai debiti contratti dalla società.