Le tematiche inerenti al mondo del lavoro sono diventate, col passar del tempo, sempre più cruciali ed importanti, nonché, non di rado, estremamente complicate da decodificare in modo chiaro e semplice. D’altro canto, il nostro paese è famoso per la burocrazia tutt’altro che snella e per le leggi, in molte circostanze, non di facile comprensione. E quando si parla di tematiche legate al lavoro, è indispensabile adempiere correttamente a quanto richiesto dal legislatore.
Una figura importante, in tal senso, è rappresentata dal consulente del lavoro, diventata chiave per moltissime imprese, piccole o grandi che siano. In Italia, si stima che i consulenti del lavoro siano oltre 25000, numero cresciuto significativamente in questi ultimi anni, ad ulteriore testimonianza di come questa figura sia diventata ormai centrale nel mondo produttivo nostrano.
La centralità della figura del consulente del lavoro nel nostro paese
Trovare un consulente del lavoro nel nostro paese, quindi, è abbastanza semplice, dato il numero rilevante poc’anzi citato. Ma siamo sicuri che tutti, in particolar modo quelli a “buon mercato”, siano realmente affidabili? Per non parlare, poi, dei cosiddetti “consulenti del lavoro improvvisati”, ovvero che non risultano iscritti a nessun albo e, di conseguenza, possono essere penalmente perseguiti perché commettono il reato di “esercizio abusivo della professione”.
Quando si renda necessario il supporto di un consulente del lavoro, è importante affidarsi ad un professionista serio, esperto e qualificato, che conosce adeguatamente tutte le dinamiche presenti all’interno del mondo aziendale e sia in grado di soddisfare, nel pieno rispetto della normativa vigente, le necessità dell’impresa: clicca qui se stai cercando un consulente del lavoro Torino.
Quanto siano fondamentali i consulenti del lavoro nel nostro paese, poi, è dimostrato da altri dati. Basti pensare, ad esempio, che offrono impiego ad oltre 80000 persone, forniscono consulenza ad oltre 1 milione di aziende sparse lungo tutto lo Stivale che, a loro volta, contano su una massa lavorativa superiore agli 8 milioni di unità. Numeri, come si suol dire, che non hanno bisogno di ulteriori commenti, che testimoniano l’indispensabilità dei consulenti del lavoro per il nostro splendido paese.
Le attività che deve svolgere un bravo consulente del lavoro
Ma quali sono le attività che svolge un consulente del lavoro? La più essenziale, nonché quella maggiormente ricercata da chi si rivolge ad essi, è quella di tessere le fila tra aziende e dipendenti/collaboratori per quanto concerne l’elaborazione delle buste paghe e contributi, oltre a curare la comunicazione con gli enti pubblici (Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, etc. etc.)
Un bravo consulente del lavoro cura e stila i contratti di lavoro, tenendo ben presente il profilo richiesto dell’azienda e il relativo stipendio che dovrà essere erogato alla persona assunta; inoltre, cura in prima persona tutti gli adempimenti relativi all’assunzione, proroga, cessazione o trasformazione dei rapporti di lavoro.
Inutile negare, tuttavia, come il consulente del lavoro debba dimostrare la propria efficienza orientando l’azienda, ovvero il cliente, verso scelte costruttive e consapevoli, in modo che lo stesso riesca ad ottimizzare i costi e non debba andare incontro ad un dispendio temporale elevato. Come recitava un antico adagio, “il tempo è denaro”. E chi ha un’attività imprenditoriale, piuttosto che un’attività in proprio, ne è conscio più di qualsiasi altra persona.
La bravura di un consulente del lavoro, poi, si misura anche sull’abilità dello stesso nella gestione del personale dipendente, cercando di dirimere, personalmente, eventuali dissidi o dissapori tra quest’ultimo e il proprio datore di lavoro, evitando, in molti casi, inutili – talvolta futili – vertenze giudiziali assai onerose per l’azienda, sia in termini economici che temporali, oltre ad effettuare perizie per vicende giudiziali e stragiudiziali.